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Pila di Volta


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Alessandro Volta annunciò ufficialmente l'invenzione della batteria (o pila) in una lettera a Joseph Banks, presidente della Royal Society di Londra, il 20 maggio 1800. La pila fu il risultato di una serie di esperimenti che Volta eseguì nel corso dell' accesa controversia sull' elettricità animale, iniziata con la pubblicazione del De viribus electricitatis in motu musculari ("Le forze dell'elettricità nel moto muscolare"), pubblicato nel 1791 dal medico bolognese Luigi Galvani. Galvani aveva condotto numerosi esperimenti sul rapporto tra elettricità e moto muscolare e aveva notato che le scariche elettriche, sia quelle di origine atmosferica che quelle prodotte dalle macchine elettriche, provocavano contrazioni involontarie nelle zampe di rana. Inoltre, egli aveva osservato che le zampe di rana si contraevano anche quando il nervo e il muscolo della zampa venivano messi a contatto attraverso un arco metallico. Galvani concluse che il moto muscolare era dovuto all'esistenza di un fluido elettrico specifico dell'animale, secreto dal cervello, accumulato nei muscoli e circolante nei nervi. Questa conclusione diede origine ad una lunga controversia di cui la pila di Volta fu una delle tappe più importanti. Volta, che rifiutava l'esistenza di un fluido elettrico animale, imputò i risultati osservati da Galvani all'elettricità generata dal contatto tra metalli diversi. La pila era uno strumento per illustrare come il contatto tra metalli diversi potesse generare scosse elettriche.
Volta mise in evidenza, scrivendo a Banks, che il suo "appareil à colonne" era in grado di fornire scosse continue senza dover essere caricato, a differenza delle altre macchine elettriche. L'invenzione di Volta riscosse immediata attenzione da più parti. In Inghilterra Anthony Carlisle e William Nicholson utilizzarono la batteria per elettrolizzare l'acqua e separare l'idrogeno e l'ossigeno, mentre nel campo delle ricerche elettriche l'introduzione della batteria diede l'avvio all'elettrodinamica e all'elettromagnetismo. Ma fu da Napoleone Bonaparte che Volta ottenne i maggiori riconoscimenti: nel 1805 gli viene assegnata una pensione annua, nel 1809 fu nominato Senatore d'Italia e nel 1814 ottenne il titolo nobiliare di conte.
   

 

 

 

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