+ - reset
English (UK)Italian (IT)

Articoli e saggi

Maurizio Bigazzi, Gli esperimenti del giovane Marconi (2001)

Gian Carlo Corazza, Marconi e l’invenzione della radio (1995)

Gabriele Falciasecca, Marconi a Salvan? (2008)

lettera del Prof. Y. Fournier al Presidente G. Falciasecca sulla questione "Marconi a Salvan" (2008)

Gabriele Falciasecca, Graffiti per un centenario: la vicenda scientifica di Guglielmo Marconi ricostruita attraverso dichiarazioni originali (1995)

Gabriele Falciasecca, Lo spirito della Radio cento anni dopo (1995)

Gabriele Falciasecca, L'Infosfera: uno scenario evolutivo per le tecnologie dell'informazione (1991)

Mario Giorgi, Trilogia di Villa Griffone (2008-2010) [teatro]

Peppino Ortoleva, Orologio dell’aria, spettacolo elettrico: considerazioni sull’avvento della radio (1995)

Francesco Paresce, Guglielmo Marconi: riflessioni personali su un "avventuriero" italiano (2001)

Luigi Solari jr, Luigi Solari: una vita al servizio della radiotelegrafia (2009)

Giorgio Tabarroni, Una vita per la radio (1974)

Robert Telford, Marconi imprenditore (1995)

Barbara Valotti, Oltre il mito dell'autodidatta. Le origini e la formazione di Guglielmo Marconi (2003)

   

 

 

 

Bibliografia essenziale

AA.VV., Guglielmo Marconi. Un Nobel senza fili, Bologna, 2009.

Aitken, H. G., Syntony and Spark. The Origins of Radio, New York, 1976.

Baker, W. J., A History of the Marconi Company, London, 1970.

Balbi, G., La radio prima della radio. L'araldo telefonico e l'invenzione del broadcasting in Italia, Roma, 2010.

Bigazzi, M., “Young Marconi's Experiments”, Universitas, 7 (1995).

Bucciante, G. (a cura di), Marconi, Roma, 1963.

Bussey, G., Marconi’s Atlantic Leap, Coventry, 2001.

Calamia, M., Falciasecca, G. (a cura di), Speciale centenario marconiano, Alta Frequenza, 7 (1995).

Campbell, T., Wireless Writing in the Age of Marconi, University of Minnesota Press, 2006.

Cantoni, V., Falciasecca, G., Pelosi, G. (a cura di), Storia delle telecomunicazioni, Firenze, 2011.

Casale, R. (a cura di), Un secolo di radio, Estratto da Notiziario tecnico Telecom Italia, vol. n. 3 (2001).

Chiaberge, R., Wireless. Scienza, amori e avventure di Guglielmo Marconi, Milano, 2013.

Ciafaloni, F., "Marconi", in I protagonisti della storia d'Italia. Lo Stato unitario: il Novecento, a cura di Ernesto Ragionieri, Milano, 1974.

Di Benedetto, G. (a cura di), Bibliografia marconiana, Firenze, 1974.

Dunlap, O. E., Marconi the Man and his Wireless, New York, 1937.

Fahie, J. J., A History of Wireless Telegraphy, Edinburgh, 1901.

Falciasecca, G., Dopo Marconi il diluvio, Bologna, 2016.

Falciasecca, G., “Marconi e la sfida transatlantica”, Scuolaofficina, 1 (2002).

Falciasecca, G., Valotti, B. (a cura di), Guglielmo Marconi tra storia e cronaca, Bologna, 2006.

Falciasecca, G., Valotti, B. (a cura di), Guglielmo Marconi. Genio, storia e modernità, Milano, 2003.

Falciasecca, G., Valotti, B. (a cura di), 1901-2001: Un ponte sull’Atlantico, Bologna, 2001.

Fedeli, E., Guidone, M. (a cura di), La conquista della telegrafia senza fili. Temistocle Calzecchi Onesti e il coherer, Bologna, 1987.

Fondazione Guglielmo Marconi (a cura di), Marconi 1874-1974, Bologna, 1974.

Garratt, G.R.M., The Early History of Radio: from Faraday to Marconi, London, 1994.

Geddes, K., Guglielmo Marconi. 1874-1937, London, 1974.

Giacomelli, A., Bertocchi, G., “Guglielmo Marconi: come nasce un genio. Le origini montane e l’ascesa della famiglia”, Nuèter - Ricerche, n. 2 (1994).

Giorgi, G., Marconi, Roma, 1963.

Grandin, K., Mazzinghi, P., Olander, N., Pelosi, G. (a cura di), A Wireless World, "Contribution to the History of the Royal Swedish Academy of Sciences", 42, Firenze, 2012.

Guagnini, A., “Guglielmo Marconi inventore e organizzatore”, in Giannetti, R. (a cura di), Nel mito di Prometeo. L’innovazione tecnologica dalla rivoluzione industriale ad oggi, Firenze, 1996.

Guagnini, A., “Il Comitato di radiotelegrafia e gli sviluppi delle radiocomunicazioni”, in Simili, R., Paoloni, G. (a cura di), Per una storia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Vol. I, Roma-Bari, 2001.

Gualandi, L., Il vero inventore della Radio, Albino (BG), 2011.

Guerraggio, A., Nastasi, P., L'Italia degli scienziati. 150 anni di storia nazionale, Milano, 2010.

Jolly, W. P., Marconi, London, 1972.

Hancook, H. E., Wireless at Sea. The First Fifty Years, London, 1950.

Headrick, D. R., The Invisible Weapon. Telecommunications and International Politics 1851-1945, Oxford, 1991.

Hong, S., Wireless. From Marconi’s Black Box to the Audion, Cambridge, MA., 2001.

Landini, A., Marconi sulle vie dell'etere. La storica impresa narrata dall'Ufficiale Marconista dell'Elettra, Torino, 1955.

Larson, E., Guglielmo Marconi e l'omicidio di Cora Crippen, Milano, 2014.

La Stella, M., Guglielmo Marconi: mago dell’invisibile, dominatore degli spazi, Milano, 1937.

“Letters from Guglielmo Marconi to his Father, 1896-1898”, GEC Review, vol. 12, n. 2 (1997).

Maclaurin, W. R ., Invention and Innovation in the Radio Industry, New York, 1949.

Maioli, G., I giorni della radio, Bologna, 1994.

Marconi, G., Scritti, Roma, 1941.

Marconi Bezzi-Scali, M.C., Mio marito Guglielmo, Milano, 1995 (trad. inglese Marconi my Beloved, Wellesley, MA., 1999).

Marconi Paresce, D., My Father, Marconi, London, 1962 (versione italiana: Marconi, mio padre, Milano, 1993).

Marini-Bettolo, G. B., Omaggio a Guglielmo Marconi uno dei XL, in occasione del cinquantenario della sua scomparsa 1937-1987, Estratto dal Volume 106, Memorie di Scienze fisiche e naturali, “Rendiconti della Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL”, serie V, vol. XII, tomo I, parte II, 1988.

Masini, G., Guglielmo Marconi, Torino, 1975.

Mazzotto, D., Telegrafia e telefonia senza fili, Milano, 1905.

Montefinale, G., Marconi: figura centrale nella storia delle onde elettriche, Genova, 1974.

Monteleone, F., Ortoleva, P. (a cura di), La radio, ieri, oggi, domani, Torino, 1984.

Murani, O., Onde hertziane e telegrafo senza fili, Milano, 1903.

Pancaldi, G. (a cura di), Radio. Da Marconi alla musica delle stelle, Bologna, 1995.

Pancaldi, G., Guagnini, A. (a cura di), Cento anni di Radio. Le radici dell'invenzione, Roma, 1995.

Paoloni, G. (a cura di), “Dossier Guglielmo Marconi”, Lettera Pristem, 13 (1994).

Paoloni, G., Monteleone, F., Ianniello, M.G. (a cura di), Cent'anni di radio, Venezia, 1995.

Paoloni, G., Simili, R. (a cura di), Guglielmo Marconi e l'Italia, Roma, 1996.

Parker, S., Guglielmo Marconi e la radio, Bologna, 1994.

Pession, G., Guglielmo Marconi, Torino, 1941.

Poli, P., L’opera tecnico-scientifica di Guglielmo Marconi, Faenza, 1985.

Preece, W. H., “Signalling Through Space Without Wires”, The Electrician, 39 (1897).

Raboy, M., Marconi. The Man Who Networked the World, Oxford, 2016.

Righi, A, Dessau, B, La telegrafia senza filo, Bologna, 1903.

Simili, R., “La presidenza Marconi”, in Simili, R., Paoloni, G. (a cura di), Per una storia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Vol. I, Roma-Bari, 2001.

S.I.P.S., Guglielmo Marconi: omaggio degli scienziati d’Italia nel primo anniversario della morte, Roma, 1938.

Società Italiana di Fisica, Celebrazione del primo centenario della nascita di Guglielmo Marconi (1874-1974), Giornale di Fisica, vol. 15 (1974).

Solari, L., Marconi nell'intimità e nel lavoro, Milano, 1940.

Solari, L., Storia della radio, Milano, 1939.

Soresini, F., Breve storia della radio, Milano, 1976.

Soresini, F. (a cura di), Marconi: una comunicazione lunga un secolo, Milano, 1995.

Stumpo, F. (a cura di), Da Sasso a Marconi. Fra storia e mito, Bologna, 1995.

Tabarroni, G., Bologna e la storia della radiazione, Bologna, 1965.

Tabarroni, G., De Benedetti, R., Masini, G. Marconi: cento anni dalla nascita, Torino, 1974.

Temporelli, M., Il codice delle invenzioni. Da Leonardo da Vinci a Steve Jobs, Milano, 2011.

Toscano, A., Marconi's Wireless and the Rhetoric of a New Technology, New York/Heidelberg, 2012.

Valotti, B, “The Roots of Invention: New Sources on Young Marconi”, Universitas, 7 (1995).

Valotti, B., “Lo stile di un inventore-imprenditore”, in Bigazzi D. (a cura di), Storie di imprenditori, Bologna, 1996.

Valotti, B., “Le radici di un inventore-imprenditore: le origini di Guglielmo Marconi”, Scuolaofficina, 1 (2002)

Valotti, B., Dalle Donne, G., Marconi. Il ragazzo del wireless, Milano, 2015.

Vyvyan, R.N., Wireless over Thirty Years, London, 1933.

Weightman, G., Signor Marconi’s Magic Box, London, 2003.

   

 

Centenario Nobel

Nel 1909 Guglielmo Marconi fu il primo Italiano a vincere il Premio Nobel per la Fisica: anche se ottenuto in giovane età – Marconi aveva 35 anni – quel premio giunse al termine di un programma straordinariamente intenso di lavoro durato poco meno di 15 anni.

Tutto era iniziato nel laboratorio della casa paterna – Villa Griffone, situata sulle colline bolognesi – con i primi esperimenti di telegrafia senza fili, ma poi teatro del periodo pionieristico delle radiocomunicazioni furono le coste Atlantiche: la Gran Bretagna fu la seconda casa dell’inventore ma fu la prima dell’imprenditore Marconi; l’Irlanda – terra da cui proveniva la madre Annie Jameson – ospitò importanti stazioni per i primi collegamenti transatlantici; il Canada e gli Stati Uniti videro trionfare il giovane visionario italiano che tra il 1901 e il 1903 riuscì – tra polemiche, scetticismo e grande meraviglia – a ricevere i primi segnali radiotelegrafici che avevano superato quell’enorme ostacolo naturale che era appunto l’Oceano Atlantico.

Tra il 1895 e il 1903 Marconi fu il pioniere assoluto delle radiocomunicazioni ma, nonostante circolassero voci sulla possibile vittoria del Premio Nobel già al termine di quel periodo, assai impegnativi furono anche gli anni in cui quegli straordinari successi dovevano essere consolidati.

Una tappa fondamentale di quel processo fu l’inaugurazione del primo regolare servizio pubblico di radiotelegrafia attraverso l’Atlantico, nell’ottobre del 1907, e senza alcun dubbio la straordinaria utilità del radio soccorso diede eccezionale prova in occasione del salvataggio dei passeggeri a bordo del transatlantico Republic nel gennaio 1909 nel quale grandi meriti ebbe l’operatore radiotelegrafico Binns che lavorava per la Compagnia Marconi. E proprio nel dicembre di quell’anno, iniziato con i clamori di quel salvataggio, Marconi vinse – condividendolo con lo scienziato tedesco Karl Ferdinand Braun – il Nobel per la Fisica «a riconoscimento del contributo dato allo sviluppo della telegrafia senza fili».

Marconi operò ancora a lungo e in decine di circostanze fu celebrato quale simbolo vivente delle radiocomunicazioni, ma non vi è dubbio che il conferimento del Premio Nobel fu un momento fondamentale per un personaggio che aveva avviato, a soli 21 anni, una vera e propria rivoluzione nelle telecomunicazioni e che dedicò l’intera carriera agli sviluppi della Radio combinando doti scientifiche e qualità imprenditoriali, grandi intuizioni e straordinaria determinazione.

Il centenario del Premio Nobel è stato dunque una preziosa occasione per un programma di iniziative che hanno ricordato e rinnovato l'attualità di Marconi inventore e imprenditore, di un personaggio cosmopolita la cui invenzione e i relativi sviluppi rappresentano tuttora un potente strumento a disposizione dell’umanità. 

centenario_nobel_guglielmo_marconi_logo_300dpi_CMYK     COMITATO NAZIONALE

  

Hans Hildebrand, Discorso di Presentazione, The Royal Swedish Academy of Sciences, 10 dicembre 1909 pdf button

Guglielmo Marconi, Nobel Lecture, The Royal Swedish Academy of Sciences, 11 dicembre 1909 pdf button

   

PRINCIPALI EVENTI

2008

  • 18-19 settembre, Lisbona, Auditorium 2-Forum Picoas: Marconi - 100 years of History and Science weblink
  • 15 dicembre, Bologna, Oratorio San Filippo Neri: Progetto Marconi Galaxy weblink

2009

  • 11-18 febbraio, Roma, Museo Strumenti Musicali: Dal telegrafo al satellite: il Nobel a Marconi 
  • 4 marzo, Bologna, Residenza Studi Superiori: Weathering the process 
  • 8 marzo, Porretta Terme-Castelluccio: Sulle tracce di Marconi 
  • 12-22 marzo, Bologna, Palazzo Re Enzo: La Scienza in Piazza 
  • 18 marzo, Bologna, Liceo Renzi: incontro con Francesco Paresce 
  • 26-29 marzo, Bologna, Teatro Duse: Quello della radio 
  • 27 marzo, Pontecchio, Villa Griffone: visita dei Reali di Svezia 
  • 28 marzo-13 aprile, Candelo (Biella): Un maestro da Nobel 
  • 22-24 aprile, Bologna, Palazzo Re Enzo: The Guglielmo Marconi ICT Global Forum and Exhibition 
  • 25 aprile, Pontecchio, Villa Griffone: Giornata di Marconi 
  • 27-28 aprile, Bologna, R. Accademia Filarmonica: La Galassia Marconi. Tecnologia, Modelli Culturali, Costruzione di Miti 
  • 9-17 maggio, Sasso Marconi: Radio Days 
  • 14 maggio, Sasso Marconi, Ca' Vecchia: Next Generation Network 
  • 18-30 maggio, Budapest, Università Cattolica Péter Pázmány: Italian Festival 
  • 20 maggio, Zecca dello Stato: monete commemorative 
  • 22 maggio-31 ottobre, Parma, Casa del Suono/Casa della Musica: Marconi a 100 anni dal Nobel 
  • 23 maggio, Bologna/Rai Sport: Tre centenari per Bologna 
  • 2 giugno, Montreux, Museo Nazionale Svizzero dell'Audiovisivo: ricevimento per la Festa della Repubblica Italiana 
  • 7-14 giugno, Borgo Malanotte (Treviso): Da Meucci a Marconi 
  • 13-28 giugno, Sanremo, Villa Nobel: Marconi e la radio 
  • 16 giugno, Bologna, Facoltà di Ingegneria: Tesla, Marconi, and the Race to Develop Wireless Technology 
  • 23 giugno-30 luglio, Bologna: Trambus Open 
  • 10-12 luglio, Lugo di Romagna, Aeroporto Villa San Martino: Open Fly Meeting 
  • 15 luglio, Cork (Irlanda), University College: PRIME 2009 
  • 17-22 luglio, Bologna, Piazza Maggiore: Sotto le stelle del cinema 
  • 8 e 14 agosto, Cortina: Cortina ricorda Marconi 
  • 9 agosto-27 settembre, Bologna-Pontecchio-Bologna: I raggi di Marconi 
  • 12 agosto, Bologna, Archiginnasio: L'eredità di Guglielmo Marconi 
  • 20 settembre, Bologna, Museo Civico Medievale-Oratorio San Filippo Neri: Punto9 
  • 24-27 settembre, Cattolica, Porto Canale: regata Campionato Italiano 
  • 25 settembre, Bologna, Palazzo Gnudi: Guglielmo Marconi e la cultura tecnica hanno cambiato il mondo 
  • 26 settembre, Venezia, Fondazione Giorgio Cini: I mondi di Galileo 
  • 28 settembre, Bari, Politecnico: Da Poldhu a Voyager e Hubble 
  • 30 settembre, Roma, Nuova Fiera: European Microwave Week 
  • 2 ottobre-20 dicembre, Pavia, Museo della Tecnica Elettrica: Comunicare senza fili 
  • 8-9 ottobre, Bologna, Auditorium Biagi-Oratorio San Filippo Neri: Marconi Symposium 
  • 10 ottobre: Giro ciclistico dell'Emilia 
  • 19-20 ottobre, Toronto, Istituto Italiano di Cultura: Da Galileo a Poldhu e oltre 
  • 23 ottobre, Bologna, Facoltà di Ingegneria: Storia delle Telecomunicazioni 
  • 24 ottobre, Bologna, Aula Absidale Santa Lucia: Festa della Storia 
  • 31 ottobre, Bologna, Ippodromo Arcoveggio: Gran Premio della Vittoria 
  • 31 ottobre, Porretta Terme, Polo Scolastico: Sulle orme di Guglielmo Marconi 
  • 7-15 novembre, Castel Maggiore, Teatro Biagi-D'Antona: Mostra radio d'epoca 
  • 9 novembre, Stoccolma, Reale Accademia Svedese delle Scienze: International radio symposium 
  • 9 novembre, Roma, Biblioteca del Senato: Le sfide del futuro delle Telecomunicazioni 
  • 10 novembre, Principato di Monaco, Théâtre des Variétés: C'era una volta la radio 
  • 13-14 novembre, San Fior e Codognè (Treviso): Radio e cultura di Marca 
  • 14-28 novembre, Bologna, Palazzo d'Accursio: Premio Marconi per l'arte contemporanea 
  • 21-29 novembre, Pescara, Istituto G. Marconi: Marconi per la scienza 
  • 23 novembre, Londra, The Institute of Physics: Our wireless world 
  • 3 dicembre, Bruxelles, Espace Monte Paschi: Wireless, Telecommunication, Space 
  • 4 dicembre, Stoccolma, Tekniska Museet: A Wireless World 
  • 10 dicembre, Pontecchio, Mausoleo Marconi: completamento lavori di restauro 
  • 10-13 dicembre, Bologna, Teatro Dehon: Cartoline da Pontecchio Marconi 
  • 10 dicembre-10 gennaio (2010), Bologna, Palazzo d'Accursio: Guglielmo Marconi Premio Nobel 1909-2009 
  • 11 dicembre, Roma, Protomoteca del Campidoglio: La radio, il Nobel e i 100 anni che hanno sconvolto il mondo 
  • 12 dicembre, Bologna, Cinema Lumière: Il pioniere del wireless 
  • 15 dicembre, Bologna, Sala Borsa, Auditorium Biagi: Un Nobel senza fili 
  • 18 dicembre, Osimo (Ancona), IPSIA M. Laeng: Primo Centenario Marconi Nobel 
  • 19 dicembre, Bologna, Palazzo d'Accursio, Cappella Farnese: Radio Ritmo 
  • 19 dicembre, Arezzo, Museo dei Mezzi di Comunicazione: celebrazione centenario Premio Nobel a Marconi 

 2010

  • 25 gennaio, Sasso Marconi, Municipio: al sâs - Speciale Marconi weblink
  • 28 gennaio, Roma, Camera dei Deputati: Guglielmo Marconi imprenditore weblink
  • 15-16 aprile, Roma, Villa Sciarra: Comunicare nell'età marconiana 

 

 

 

 

Biografia

GLI ANNI DELLA FORMAZIONE

Nato il 25 aprile 1874 da padre italiano (Giuseppe, ricco possidente terriero impegnato nella gestione di consistenti proprietà patrimoniali e in diverse attività commerciali) e madre irlandese (Annie Jameson), Marconi non seguì un corso di studi di tipo tradizionale anche a causa dei frequenti spostamenti invernali della famiglia, prima in Inghilterra e poi in Toscana.

A Livorno il giovane Marconi prese diverse lezioni private e sviluppò un forte interesse per l’elettrotecnica, che approfondì con Vincenzo Rosa, professore di fisica del liceo locale e unica figura di «maestro» che Marconi riconobbe in seguito ripercorrendo gli anni della sua formazione.

Nel laboratorio allestito nella casa paterna, Villa Griffone, nella campagna bolognese, il giovane si dedicò ad esperimenti e letture di notevole livello (era tra l’altro abbonato all’ottima rivista «L’Elettricità») maturando ben presto l’ambizione di diventare inventore. Fin dal suo primo progetto tecnico (il tentativo, intrapreso all’età di diciotto anni, di realizzare una nuova pila elettrica da presentare a un Concorso internazionale bandito da «L’Elettricità») Marconi manifestò interesse per le applicazioni tecnologiche concrete e per il loro possibile sfruttamento commerciale.

Dei suoi primi progetti ebbe l’opportunità di discutere con Augusto Righi, noto docente dell’Università di Bologna impegnato in importanti esperimenti sulle onde elettromagnetiche, ma dopo avere ricevuto il naturale consiglio di portare a termine gli studi, il giovane decise di dedicarsi in totale segreto al progetto che avviò all’età di vent’anni e che avrebbe rivoluzionato il mondo delle telecomunicazioni.

L’INVENZIONE E L’AFFERMAZIONE DELLA TELEGRAFIA SENZA FILI

Nel 1894 Marconi iniziò a compiere esperimenti con le onde elettromagnetiche (in quel periodo oggetto di indagine in vari laboratori di ricerca europei) con l’intento di utilizzarle come mezzo per inviare segnali a distanza senza ricorrere ai fili della telegrafia ordinaria. In seguito a un’intensa attività sperimentale, svolta nella casa paterna, riuscì a inviare segnali a 2 km di distanza, al di là di una collina interposta tra l’apparato di trasmissione e quello di ricezione. L’ostinazione nel provare innumerevoli modifiche e l’ottima abilità manuale furono elementi decisivi per migliorare alcuni dispositivi (in particolare egli perfezionò il rivelatore di onde elettromagnetiche - il coherer - dotandolo di una eccezionale sensibilità) e per l’introduzione dell’antenna, elemento fondamentale del sistema Marconi.

Quei primi esperimenti di telegrafia senza fili svolti nel 1895 segnarono l’inizio delle radiocomunicazioni. Immediatamente Marconi si pose il problema di assicurarsi un riconoscimento ufficiale per la sua promettente invenzione e di trovare le condizioni migliori per potere svilupparla e sfruttarla commercialmente. Insieme alla famiglia decise di trasferirsi in Inghilterra, paese economicamente e industrialmente avanzato e fortemente interessato al potenziamento delle reti di comunicazioni, nel quale inoltre risiedevano i parenti materni del giovane inventore che furono di grande aiuto per i contatti che egli poté stabilire al suo arrivo a Londra, nel febbraio del 1896.

Marconi si affidò ai più validi esperti legali per la stesura del suo primo brevetto (giugno 1896), presentò la sua invenzione negli ambienti interessati (in particolare, avviò una collaborazione con William H. Preece, direttore tecnico del General Post Office) e dopo una fitta serie di contatti, procuratigli dal cugino Henry Jameson Davis, nei quali dimostrò un notevole talento per le pubbliche relazioni e grande caparbietà negoziale, decise di fondare una compagnia privata. Nel luglio del 1897 fu costituita la Wireless Telegraph and Signal Company (poi nota come Marconi Company) della quale Marconi diventò direttore tecnico e inizialmente fu azionista di maggioranza. In questo modo egli mantenne il controllo sugli sviluppi della propria invenzione, che non era ancora pronta per delle realizzazioni commerciali.

Marconi era consapevole della quantità di lavoro che rimaneva da svolgere per raggiungere obiettivi assai ambiziosi. Inizialmente le possibilità della radiotelegrafia sembravano infatti limitate alle comunicazioni marittime, - dove il telegrafo non poteva arrivare - vale a dire tra le navi in movimento e tra le navi e la costa. Per Marconi invece l'invenzione aveva davanti a sé ulteriori sviluppi, primo fra tutti la possibilità di funzionare a distanze molto maggiori rispetto a quelle ottenute nei primi mesi di prove. In altri termini, egli era fermamente convinto che vi fosse qualcosa nella telegrafia senza fili che andava al di là dell’idea di un suo sfruttamento di piccole dimensioni per un profitto immediato e seppe sfruttare la sua posizione all’interno della Compagnia per effettuare ricerche e dimostrazioni in questa direzione.

In qualità di direttore tecnico della Compagnia, Marconi scelse collaboratori con una preparazione tecnica e scientifica molto buona (tra questi spicca sicuramente John Ambrose Fleming, di lì a poco inventore del diodo) e con loro si dedicò con grande determinazione negli ultimi anni dell’Ottocento alle attività di ricerca e di dimostrazione del sistema. Nei primissimi anni di attività della Compagnia, Marconi e i suoi collaboratori si mossero principalmente in due direzioni, quella dell’incremento della portata delle trasmissioni e quella della riservatezza e dell’indipendenza delle comunicazioni. Questo secondo problema venne risolto con il famoso brevetto 7777 (ottenuto nel 1900 e seguito da prolungate dispute) relativo alla sintonia dei circuiti trasmittenti e riceventi che svelò l'esistenza di una nuova entità, lo spettro radioelettrico, che opportunamente diviso e governato poteva permettere la comunicazione contemporanea di molti segnali senza interferenze, allargando in modo straordinario la capacità comunicativa della radio.

Marconi fu molto abile nella scelta delle dimostrazioni da svolgere e nel pubblicizzare ogni successo ottenuto. Grande popolarità ebbero ad esempio i primi servizi radiotelegrafici giornalistici, sorta di «radiocronache» sportive: nel luglio del 1898 Marconi seguì, a bordo di un piroscafo, le regate indette dal Royal Yachting Club, trasmettendo telegraficamente le fasi della corsa al Daily Express di Dublino, che poté uscire con i risultati della gara prima che le imbarcazioni che facevano ritorno in porto fossero spuntate all'orizzonte. Un servizio analogo fu realizzato nel 1899 negli Stati Uniti in occasione delle regate per l’America’s Cup: Marconi curò un servizio telegrafico per due giornali americani e ciò contribuì ad aumentare la fama dell’inventore italiano.

Tra i passi fondamentali nella «conquista della distanza» (principale obiettivo di Marconi) vi fu il collegamento tra Inghilterra e Francia (50 km nel 1899) e la prima trasmissione transatlantica (tra l’Inghilterra e Terranova, oltre 3.000 km nel dicembre 1901). Quest’ultima impresa costituì una vera e propria sfida alle conoscenze scientifiche disponibili (secondo la fisica di fine Ottocento infatti le onde elettromagnetiche utilizzate da Marconi potevano propagarsi soltanto in linea retta e quindi la curvatura della terra e un’enorme montagna d’acqua avrebbero impedito qualsiasi trasmissione tra le due sponde dell’Atlantico) e comportò un notevole azzardo economico. La sua riuscita procurò grande fama e al tempo stesso grande ostilità a Marconi, sia da parte delle compagnie dei cavi sottomarini che si sentivano minacciate dai clamorosi sviluppi della radiotelegrafia, che dai molti scettici, presenti anche all’interno della comunità scientifica, secondo i quali la ricezione del primo segnale radio transatlantico (nulla di più che i tre punti corrispondenti alla lettera S del codice Morse) poteva essere frutto di immaginazione o forse un fenomeno di elettricità atmosferica.

La migliore difesa di Marconi furono i risultati positivi che continuò a raccogliere, già dai primi mesi del 1902, prima durante esperimenti condotti a bordo del transatlantico Philadelphia e poi sulla corazzata Carlo Alberto messagli a disposizione dalla Marina italiana. In quell’anno Marconi mise a punto un nuovo tipo di rivelatore, il detector magnetico, più sensibile e affidabile del coherer, che verrà adottato fino all’introduzione delle valvole termoioniche. Il perfezionamento del programma transatlantico comportò diversi anni di ulteriore lavoro: oltre alle sperimentazioni condotte a bordo di navi, furono costruite nuove stazioni (Glace Bay nel 1902, Cape Cod nel 1903 e Clifden nel 1907) e furono necessari nuovi dispositivi. Nel 1908 Marconi riuscì a raggiungere il suo obiettivo più ambizioso: un ponte di comunicazioni regolari tra le due sponde dell'Atlantico.

Una delle principali applicazioni della sua invenzione fu quella dei servizi radiomarittimi per la sicurezza in mare e in questo settore è ben noto l’episodio del Titanic (1912), a bordo del quale un terzo dei passeggeri si salvò grazie ai segnali di soccorso lanciati con gli apparati radiotelegrafici Marconi.

IL RITORNO ALLE ONDE CORTE

I successi di Marconi nelle comunicazioni a grande distanza erano basati sull’uso di onde sempre più lunghe. A partire dalla prima guerra mondiale egli ricominciò a sperimentare con le onde corte, scoprendone i vantaggi e fornendo così un’ulteriore dimostrazione della sua flessibilità sperimentale e del suo pragmatismo.

In seguito alle importanti esperienze effettuate nel 1923 tra Poldhu e lo yacht Elettra (acquistato da Marconi nel 1919, fu per molti anni sua frequente residenza e laboratorio viaggiante), si affermò il sistema di collegamenti ad onde corte a mezzo di stazioni a fascio. L’Inghilterra e la Compagnia Marconi firmarono un importante contratto per la costruzione di una rete di stazioni ad onde corte, del nuovo tipo a fascio dirigibile, collegante i punti principali dell’impero britannico. Nel 1926 venne inaugurato il primo tronco della rete Inghilterra – Canada e l’anno successivo seguirono altre stazioni.

A partire dalla fine degli anni Venti il carico degli impegni pubblici di Marconi aumentò notevolmente. Nel 1928 egli venne nominato presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e nel 1930 assunse la presidenza della Reale Accademia d’Italia. Pochi anni dopo, i suoi rapporti con il regime fascista cominciarono a raffreddarsi: Marconi fu certamente tra coloro che cercarono di frenare le tendenze filotedesche e antisioniste all'interno del fascismo ed era tra i fautori di una politica estera filobritannica.

Anche negli ultimi anni della sua carriera Marconi continuò a non trascurare l’aspetto delle pubbliche relazioni necessario agli sviluppi delle radiocomunicazioni: grande risonanza, ad esempio, ebbe il collegamento (di scarso valore scientifico ma di grande impatto emotivo) stabilito da Marconi nel marzo del 1930 tra le apparecchiature dell’Elettra, ancorata nel porto di Genova, ed una stazione ad onde corte installata a Sydney in Australia, a quasi 20000 km di distanza. Premendo un tasto dalla cabina radio dell'Elettra, Marconi inviò un radiosegnale che agì su un relais che fece accendere le luci del Municipio della città australiana.

Nel 1931 Marconi avviò le sue indagini sulle microonde, il cui sviluppo è alla base della maggior parte dei moderni sistemi radio.

Marconi fu invitato in molti paesi del mondo ad illustrare gli sviluppi delle radiocomunicazioni delle quali diventò un simbolo vivente. Tra i numerosi riconoscimenti ufficiali attribuiti a Guglielmo Marconi - lauree honoris causa, onorificenze e ricompense scientifiche - il principale fu il Premio Nobel per la Fisica che condivise con Karl Ferdinand Braun nel 1909.

Morì a Roma il 20 luglio 1937. Il mondo lo commemorò con un atto eccezionale: tutte le stazioni radio rimasero in silenzio per due minuti nei quali l’etere tornò ad essere silenzioso come era stato prima di Marconi.

[testo di Barbara Valotti]

 

cronologia

 

 

 

   

 

La vita

GLI ANNI DELLA FORMAZIONE

Nato il 25 aprile 1874 da padre italiano (Giuseppe, ricco possidente terriero impegnato nella gestione di consistenti proprietà patrimoniali e in diverse attività commerciali) e madre irlandese (Annie Jameson), Marconi non seguì un corso di studi di tipo tradizionale anche a causa dei frequenti spostamenti invernali della famiglia, prima in Inghilterra e poi in Toscana.

A Livorno il giovane Marconi prese diverse lezioni private e sviluppò un forte interesse per l’elettrotecnica, che approfondì con Vincenzo Rosa, professore di fisica del liceo locale e unica figura di «maestro» che Marconi riconobbe in seguito ripercorrendo gli anni della sua formazione.

Nel laboratorio allestito nella casa paterna, Villa Griffone, nella campagna bolognese, il giovane si dedicò ad esperimenti e letture di notevole livello (era tra l’altro abbonato all’ottima rivista «L’Elettricità») maturando ben presto l’ambizione di diventare inventore. Fin dal suo primo progetto tecnico (il tentativo, intrapreso all’età di diciotto anni, di realizzare una nuova pila elettrica da presentare a un Concorso internazionale bandito da «L’Elettricità») Marconi manifestò interesse per le applicazioni tecnologiche concrete e per il loro possibile sfruttamento commerciale.

Dei suoi primi progetti ebbe l’opportunità di discutere con Augusto Righi, noto docente dell’Università di Bologna impegnato in importanti esperimenti sulle onde elettromagnetiche, ma dopo avere ricevuto il naturale consiglio di portare a termine gli studi, il giovane decise di dedicarsi in totale segreto al progetto che avviò all’età di vent’anni e che avrebbe rivoluzionato il mondo delle telecomunicazioni.

L’INVENZIONE E L’AFFERMAZIONE DELLA TELEGRAFIA SENZA FILI

Nel 1894 Marconi iniziò a compiere esperimenti con le onde elettromagnetiche (in quel periodo oggetto di indagine in vari laboratori di ricerca europei) con l’intento di utilizzarle come mezzo per inviare segnali a distanza senza ricorrere ai fili della telegrafia ordinaria. In seguito a un’intensa attività sperimentale, svolta nella casa paterna, riuscì a inviare segnali a 2 km di distanza, al di là di una collina interposta tra l’apparato di trasmissione e quello di ricezione. L’ostinazione nel provare innumerevoli modifiche e l’ottima abilità manuale furono elementi decisivi per migliorare alcuni dispositivi (in particolare egli perfezionò il rivelatore di onde elettromagnetiche - il coherer - dotandolo di una eccezionale sensibilità) e per l’introduzione dell’antenna, elemento fondamentale del sistema Marconi.

Quei primi esperimenti di telegrafia senza fili svolti nel 1895 segnarono l’inizio delle radiocomunicazioni. Immediatamente Marconi si pose il problema di assicurarsi un riconoscimento ufficiale per la sua promettente invenzione e di trovare le condizioni migliori per potere svilupparla e sfruttarla commercialmente. Insieme alla famiglia decise di trasferirsi in Inghilterra, paese economicamente e industrialmente avanzato e fortemente interessato al potenziamento delle reti di comunicazioni, nel quale inoltre risiedevano i parenti materni del giovane inventore che furono di grande aiuto per i contatti che egli poté stabilire al suo arrivo a Londra, nel febbraio del 1896.

Marconi si affidò ai più validi esperti legali per la stesura del suo primo brevetto (giugno 1896), presentò la sua invenzione negli ambienti interessati (in particolare, avviò una collaborazione con William H. Preece, direttore tecnico del General Post Office) e dopo una fitta serie di contatti, procuratigli dal cugino Henry Jameson Davis, nei quali dimostrò un notevole talento per le pubbliche relazioni e grande caparbietà negoziale, decise di fondare una compagnia privata. Nel luglio del 1897 fu costituita la Wireless Telegraph and Signal Company (poi nota come Marconi Company) della quale Marconi diventò direttore tecnico e inizialmente fu azionista di maggioranza. In questo modo egli mantenne il controllo sugli sviluppi della propria invenzione, che non era ancora pronta per delle realizzazioni commerciali.

Marconi era consapevole della quantità di lavoro che rimaneva da svolgere per raggiungere obiettivi assai ambiziosi. Inizialmente le possibilità della radiotelegrafia sembravano infatti limitate alle comunicazioni marittime, - dove il telegrafo non poteva arrivare - vale a dire tra le navi in movimento e tra le navi e la costa. Per Marconi invece l'invenzione aveva davanti a sé ulteriori sviluppi, primo fra tutti la possibilità di funzionare a distanze molto maggiori rispetto a quelle ottenute nei primi mesi di prove. In altri termini, egli era fermamente convinto che vi fosse qualcosa nella telegrafia senza fili che andava al di là dell’idea di un suo sfruttamento di piccole dimensioni per un profitto immediato e seppe sfruttare la sua posizione all’interno della Compagnia per effettuare ricerche e dimostrazioni in questa direzione.

In qualità di direttore tecnico della Compagnia, Marconi scelse collaboratori con una preparazione tecnica e scientifica molto buona (tra questi spicca sicuramente John Ambrose Fleming, di lì a poco inventore del diodo) e con loro si dedicò con grande determinazione negli ultimi anni dell’Ottocento alle attività di ricerca e di dimostrazione del sistema. Nei primissimi anni di attività della Compagnia, Marconi e i suoi collaboratori si mossero principalmente in due direzioni, quella dell’incremento della portata delle trasmissioni e quella della riservatezza e dell’indipendenza delle comunicazioni. Questo secondo problema venne risolto con il famoso brevetto 7777 (ottenuto nel 1900 e seguito da prolungate dispute) relativo alla sintonia dei circuiti trasmittenti e riceventi che svelò l'esistenza di una nuova entità, lo spettro radioelettrico, che opportunamente diviso e governato poteva permettere la comunicazione contemporanea di molti segnali senza interferenze, allargando in modo straordinario la capacità comunicativa della radio.

Marconi fu molto abile nella scelta delle dimostrazioni da svolgere e nel pubblicizzare ogni successo ottenuto. Grande popolarità ebbero ad esempio i primi servizi radiotelegrafici giornalistici, sorta di «radiocronache» sportive: nel luglio del 1898 Marconi seguì, a bordo di un piroscafo, le regate indette dal Royal Yachting Club, trasmettendo telegraficamente le fasi della corsa al Daily Express di Dublino, che poté uscire con i risultati della gara prima che le imbarcazioni che facevano ritorno in porto fossero spuntate all'orizzonte. Un servizio analogo fu realizzato nel 1899 negli Stati Uniti in occasione delle regate per l’America’s Cup: Marconi curò un servizio telegrafico per due giornali americani e ciò contribuì ad aumentare la fama dell’inventore italiano.

Tra i passi fondamentali nella «conquista della distanza» (principale obiettivo di Marconi) vi fu il collegamento tra Inghilterra e Francia (50 km nel 1899) e la prima trasmissione transatlantica (tra l’Inghilterra e Terranova, oltre 3.000 km nel dicembre 1901). Quest’ultima impresa costituì una vera e propria sfida alle conoscenze scientifiche disponibili (secondo la fisica di fine Ottocento infatti le onde elettromagnetiche utilizzate da Marconi potevano propagarsi soltanto in linea retta e quindi la curvatura della terra e un’enorme montagna d’acqua avrebbero impedito qualsiasi trasmissione tra le due sponde dell’Atlantico) e comportò un notevole azzardo economico. La sua riuscita procurò grande fama e al tempo stesso grande ostilità a Marconi, sia da parte delle compagnie dei cavi sottomarini che si sentivano minacciate dai clamorosi sviluppi della radiotelegrafia, che dai molti scettici, presenti anche all’interno della comunità scientifica, secondo i quali la ricezione del primo segnale radio transatlantico (nulla di più che i tre punti corrispondenti alla lettera S del codice Morse) poteva essere frutto di immaginazione o forse un fenomeno di elettricità atmosferica.

La migliore difesa di Marconi furono i risultati positivi che continuò a raccogliere, già dai primi mesi del 1902, prima durante esperimenti condotti a bordo del transatlantico Philadelphia e poi sulla corazzata Carlo Alberto messagli a disposizione dalla Marina italiana. In quell’anno Marconi mise a punto un nuovo tipo di rivelatore, il detector magnetico, più sensibile e affidabile del coherer, che verrà adottato fino all’introduzione delle valvole termoioniche. Il perfezionamento del programma transatlantico comportò diversi anni di ulteriore lavoro: oltre alle sperimentazioni condotte a bordo di navi, furono costruite nuove stazioni (Glace Bay nel 1902, Cape Cod nel 1903 e Clifden nel 1907) e furono necessari nuovi dispositivi. Nel 1908 Marconi riuscì a raggiungere il suo obiettivo più ambizioso: un ponte di comunicazioni regolari tra le due sponde dell'Atlantico.

Una delle principali applicazioni della sua invenzione fu quella dei servizi radiomarittimi per la sicurezza in mare e in questo settore è ben noto l’episodio del Titanic (1912), a bordo del quale un terzo dei passeggeri si salvò grazie ai segnali di soccorso lanciati con gli apparati radiotelegrafici Marconi.

IL RITORNO ALLE ONDE CORTE

I successi di Marconi nelle comunicazioni a grande distanza erano basati sull’uso di onde sempre più lunghe. A partire dalla prima guerra mondiale egli ricominciò a sperimentare con le onde corte, scoprendone i vantaggi e fornendo così un’ulteriore dimostrazione della sua flessibilità sperimentale e del suo pragmatismo.

In seguito alle importanti esperienze effettuate nel 1923 tra Poldhu e lo yacht Elettra (acquistato da Marconi nel 1919, fu per molti anni sua frequente residenza e laboratorio viaggiante), si affermò il sistema di collegamenti ad onde corte a mezzo di stazioni a fascio. L’Inghilterra e la Compagnia Marconi firmarono un importante contratto per la costruzione di una rete di stazioni ad onde corte, del nuovo tipo a fascio dirigibile, collegante i punti principali dell’impero britannico. Nel 1926 venne inaugurato il primo tronco della rete Inghilterra – Canada e l’anno successivo seguirono altre stazioni.

A partire dalla fine degli anni Venti il carico degli impegni pubblici di Marconi aumentò notevolmente. Nel 1928 egli venne nominato presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e nel 1930 assunse la presidenza della Reale Accademia d’Italia. Pochi anni dopo, i suoi rapporti con il regime fascista cominciarono a raffreddarsi: Marconi fu certamente tra coloro che cercarono di frenare le tendenze filotedesche e antisioniste all'interno del fascismo ed era tra i fautori di una politica estera filobritannica.

Anche negli ultimi anni della sua carriera Marconi continuò a non trascurare l’aspetto delle pubbliche relazioni necessario agli sviluppi delle radiocomunicazioni: grande risonanza, ad esempio, ebbe il collegamento (di scarso valore scientifico ma di grande impatto emotivo) stabilito da Marconi nel marzo del 1930 tra le apparecchiature dell’Elettra, ancorata nel porto di Genova, ed una stazione ad onde corte installata a Sydney in Australia, a quasi 20000 km di distanza. Premendo un tasto dalla cabina radio dell'Elettra, Marconi inviò un radiosegnale che agì su un relais che fece accendere le luci del Municipio della città australiana.

Nel 1931 Marconi avviò le sue indagini sulle microonde, il cui sviluppo è alla base della maggior parte dei moderni sistemi radio.

Marconi fu invitato in molti paesi del mondo ad illustrare gli sviluppi delle radiocomunicazioni delle quali diventò un simbolo vivente. Tra i numerosi riconoscimenti ufficiali attribuiti a Guglielmo Marconi - lauree honoris causa, onorificenze e ricompense scientifiche - il principale fu il Premio Nobel per la Fisica che condivise con Karl Ferdinand Braun nel 1909.

Morì a Roma il 20 luglio 1937. Il mondo lo commemorò con un atto eccezionale: tutte le stazioni radio rimasero in silenzio per due minuti nei quali l’etere tornò ad essere silenzioso come era stato prima di Marconi.

[testo di Barbara Valotti]



Paolo Fabbrifabbri

Mi piacerebbe dire che noi rileggiamo Marconi partendo dal futuro. Parlando di Mc Luhan, noi rileggiamo il presente al passato; parlando invece del tempo reale dell’elettronica, noi rileggiamo il passato a partire dal futuro. L’interpretazione giusta è quella che dal futuro, attraverso il presente, va verso il passato. Questo è un concetto nuovo per l’umanità.



 

museomarconi logo



© 2013 - Fondazione Guglielmo Marconi - Villa Griffone - via Celestini 1 - 40037 Pontecchio Marconi (BO) - C.F 80063250379

Utilizziamo i cookies per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Proseguendo nella navigazione accetti la nostra cookie policy.