7, 13, 14 giugno 2009 DA MEUCCI A MARCONI Il telefono e la radio si mettono in mostra e lo fanno nel loro massimo splendore.
In quest'era in cui abbiamo il previlegio di sentirci vicini anche se distanti migliaia di chilometri e al tempo stesso ci troviamo immersi in una realtà fatta di telefonia cellulare, stazioni radio, studi sulle onde elettromagnetiche, è piacevole volgere - per un attimo - lo sguardo indietro e riscoprire come proprio due geni italiani, Antonio Meucci e Guglielmo Marconi, siano stati i padri della comunicazione moderna. La loro storia, le loro invenzioni, l'evoluzione delle loro scoperte si sono mostrate così al pubblico e hanno fatto tappa a Borgo Malanotte per questa iniziativa proprio nell'anno in cui ricordiamo il primo centenario dell'assegnazione del Premio Nobel a Guglielmo Marconi e facendo memoria che il nostro domani è profondamente legato al nostro ieri.
Non a caso quindi il telefono e la radio si uniscono per far riscoprire e rivivere essi stessi la loro origine che fa riandare la memoria alla seconda metà del 1800. Fu proprio allora che Antonio Meucci diede vita al telefono, come fu riconosciuto, anche se dopo 150 anni, dalla Corte Suprema Americana. Qualche tempo più tardi fu Guglielmo Marconi a far nascere e a tenere a battesimo le comunicazioni senza fili e la radio. Quello che è stato proposto in occasione di "Cose dei tempi antichi" è così un tuffo nel passato che sprona ad andare avanti, ad assaporare con fiducia, quello che ci riserverà il mondo della comunicazione. a cura di Associazione Radiantistica Trevigiana
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