Grazie all’integrazione di apparati storici, ipertesti, filmati e dispositivi interattivi, il visitatore ha la possibilità di ripercorrere le vicende che hanno caratterizzato la formazione e la vita di Guglielmo Marconi con un’attenzione particolare per il periodo che va dal 1895 (primi esperimenti di telegrafia senza fili) al 1901 (lancio del primo segnale radio attraverso l’Atlantico). Il Museo ospita una serie di accurate ricostruzioni funzionanti di apparati scientifici dell’Ottocento collocate in diverse “isole espositive” dedicate ad alcune tappe fondamentali della storia dell’elettricità, ai precursori della storia della radio, alle applicazioni marittime dell’invenzione marconiana. Durante il percorso sono inoltre illustrati alcuni fondamentali sviluppi delle radiocomunicazioni nel XX secolo, in particolare il passaggio dalla radiotelegrafia alla radiofonia e alla radiodiffusione. In mostra sono inoltre presenti interessanti documenti relativi alla formazione di Guglielmo Marconi (esposti nella celebre “stanza dei bachi”) e alla sua attività di imprenditore nella Compagnia che egli fondò nel 1897 e che tuttora porta il suo nome. Tra le attività che il Museo promuove vi è un programma di divulgazione scientifica per le scuole che si avvale di un laboratorio di esperimenti didattici relativi alla storia dell’elettricità, all’elettromagnetismo e alle telecomunicazioni. Villa Griffone, luogo di origine delle radiocomunicazioni, attende i suoi visitatori con il fascino della leggenda e le più moderne modalità espositive.
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Michael Pupin |
Quando Marconi collegò a terra il suo trasmettitore e poi collegò a terra il suo ricevitore e fece scoccare la scintilla, allora il mondo ebbe la telegrafia senza fili, nessun altro fece questo prima di lui. Se dobbiamo dare un nome alle onde elettriche, non dobbiamo più chiamarle onde hertziane, ma onde Marconi. Perché sono sue. |
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