+ - reset
English (UK)Italian (IT)

Telegrafo

 
 

Contenuto alternativo flash

Per visualizzare questo Flash hai bisogno del Javascript sul vostro browser e la versione aggiornata del player flash.

Prova anche tu!

 

Nel corso degli anni Trenta dell'Ottocento si verificò una "corsa al telegrafo elettrico" e ad imporsi, tra i diversi sistemi ideati, fu la tecnica dell'americano Samuel Morse, sebbene il suo telegrafo – brevettato negli Stati Uniti nel 1838 – non fu il primo telegrafo elettrico (fu infatti preceduto di un anno dal brevetto inglese di Wheatstone e Cooke). Nel 1844 fu installata la prima linea sperimentale – da Washington a Baltimora – che copriva una distanza di circa 70 chilometri. Le due caratteristiche principali del sistema Morse erano la codificazione (secondo l'alfabeto Morse, appunto) e la memorizzazione su carta. Questo permise una comunicazione rapida e documentata. Il successo del nuovo mezzo – che apportava la straordinaria possibilità di una comunicazione istantanea - fu impressionante: nel giro di pochi anni molte nazioni si dotarono di una rete telegrafica. Con altrettanta rapidità si realizzarono anche cavi sottomarini: il primo fu posato tra il 1850 e il 1851 per collegare la Francia alla Gran Bretagna, e un paio di anni dopo fu possibile collegare il continente europeo alla Sardegna e alla Corsica.
La posa dei primi cavi transatlantici fu una vera e propria impresa: trascorsero una decina di anni tra il primo tentativo e il quarto, quello coronato da un vero trionfo, portato a termine nel luglio del 1866 dalla più grande imbarcazione dell'epoca, la Great Eastern. Per stabilire il primo collegamento telegrafico permanente tra il vecchio e il nuovo mondo occorsero enormi finanziamenti (figura centrale da questo punto di vista fu l'uomo d'affari americano Cyrus W. Field, instancabile sostenitore del progetto) e diverse soluzioni tecnologiche (poiché tanto le conoscenze di elettricità quanto la tecnologia legata ai cavi sottomarini erano in fase di sviluppo).
Particolarmente attiva nella posa di cavi sottomarini fu la Gran Bretagna (tra i personaggi coinvolti, spicca il nome di John Penter, imprenditore di Manchester) che grazie a forti investimenti nel settore si trovò a possedere una rete di comunicazione mondiale del tutto indipendente dalle altre nazioni. Questa egemonia rafforzò il primato mondiale britannico e consentì un controllo diretto sugli amministratori che operavano nelle diverse colonie dell'Impero, lontane migliaia di chilometri.
Il telegrafo fu visto come potente mezzo di civilizzazione del mondo e per la prima volta fu introdotta la metafora del villaggio globale, basata sull'idea che per unificare un popolo o addirittura per raggiungere la fratellanza universale fosse sufficiente rompere l'isolamento e consentire così una comunicazione decisamente efficace.
Tra i maggiori utenti del nuovo mezzo di comunicazione vi furono le diverse agenzie di stampa fondate in diverse nazioni occidentali verso la metà dell'Ottocento e il mondo degli affari (nei primi decenni di servizio l'informazione borsistica costituiva più della metà della comunicazione telegrafica).
Anche la ferrovia si avvantaggiò del nuovo mezzo: le nuove linee telegrafiche venivano fatte correre parallelamente a quelle ferroviarie per ridurre le spese degli impianti e per consentire alle compagnie ferroviarie di usare il telegrafo come strumento di connessione "in tempo reale" tra i tutti i punti della rete.

 
   

 

 

 

© 2013 - Fondazione Guglielmo Marconi - Villa Griffone - via Celestini 1 - 40037 Pontecchio Marconi (BO) - C.F 80063250379

Utilizziamo i cookies per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Proseguendo nella navigazione accetti la nostra cookie policy.