La scienza dell'elettromagnetismo nacque nel corso del XIX secolo. In precedenza, i fenomeni elettrici e quelli magnetici appartenevano ad ambiti di indagine sperimentale nettamente distinti. Già nel corso del Settecento, però, erano state riportate diverse osservazioni sugli effetti delle scariche elettriche su aghetti magnetici le quali avevano indotto un certo numero di fisici, tra cui il torinese Giambattista Beccaria, ad ipotizzare l'esistenza di un intimo legame tra elettricità e magnetismo. Era noto, ad esempio, che se una nave veniva colpita da un fulmine le bussole cessavano di orientarsi verso il Nord, e Benjamin Franklin aveva scoperto che la scarica di una bottiglia di Leida su un aghetto magnetico provocava la smagnetizzazione dell'aghetto. Nel 1776 l'Accademia delle Scienze di Monaco di Baviera bandì un premio per il miglior saggio che rispondesse alla domanda "Esiste alcuna analogia fisica tra forza elettrica e forza magnetica?", ma fu soltanto con l'introduzione della pila, a partire dal 1799, che i fisici ebbero a disposizione la possibilità di produrre correnti elettriche continue e di studiarne gli effetti, aprendo la strada alla scoperta dell'elettromagnetismo. Nella seconda decade dell'Ottocento, Hans Christian Oersted, docente di fisica a Copenhagen, si dedicò allo studio degli effetti della corrente continua generata dalla pila di Volta. Nel 1820, mentre stava eseguendo con i suoi studenti un esperimento sugli effetti della corrente su un filo di platino, egli si accorse che un aghetto magnetico in prossimità del filo cambiava orientazione quando il filo veniva percorso da corrente. Oersted modificò in vario modo la geometria dell'esperimento, invertendo il verso della corrente e disponendo l'aghetto in posizioni diverse rispetto al filo. Egli si rese conto che il tipo di forza agente sull'aghetto era di nuovo tipo in quanto, a differenza delle forze newtoniane, essa non agiva in linea retta ma seguiva una circonferenza. La conclusione che il filo percorso da corrente genera un campo magnetico è uno dei risultati fondamentali dell'elettromagnetismo, un principio fisico che sta alla base del funzionamento dell'elettrocalamita, del telegrafo e di strumenti di precisione come il galvanometro.
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