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Museo Marconi

 
 
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Fin da bambino sognava di diventare inventore. Il suo idolo era Thomas Alva Edison.

Nato a Council Bluffs (Iowa) nel 1873, dopo la laurea a Yale De Forest s'impiegò alla Western Electric di Chicago. Nel 1900 progettò - coadiuvato da un collega - un "risponditore" che intendeva migliorare le prestazioni del coherer utilizzato da Marconi. Nel 1902 fondò la prima delle sue molte società, l'"American De Forest Wireless Telegraph Company", con la quale si proponeva di contendere a Marconi l'espansione nel mercato americano. Ottenne in effetti commesse dalla U.S. Navy ma fallì dopo pochi anni, per via soprattutto di alcune cause legali perse contro Reginald Fessenden.

Testardamente riprese a sperimentare e nell'ottobre 1906 annunciò la creazione dell'"audion", sviluppato a partire dal diodo di Fleming. Con qualche successivo perfezionamento, l'audion diventerà il triodo, componente essenziale per catturare via etere le modulazioni della voce umana.

Circa nello stesso periodo (inverno 1906-1907), De Forest concepì l'idea di servirsi della radiodiffusione - allora poco più di un'ipotesi sperimentale - per rendere a tutti accessibile la musica. Negli anni seguenti s'impegnò in diverse pubbliche dimostrazioni (Torre Eiffel, Metropolitan Opera Company etc.) con esiti alterni ma sempre insistendo sulla grande opportunità dell'intrattenimento, che i più ritenevano invece totalmente inadatto alla radiodiffusione.

Personalità a dir poco irrequieta, De Forest fu arrestato nel 1912 per frode azionaria (poi assolto nel 1914). Ebbe una ventennale controversia con Edwin Howard Armstrong, che nel 1913 aveva scoperto nell'audion un potenziale di trasmissione (e non solo di ricezione).

Divenne un eroe per i radioamatori, il cui numero negli Stati Uniti cresceva esponenzialmente, grazie alle trasmissioni sperimentali che realizzò fino al 1917 e anche in seguito, a guerra finita.

Nel 1923 inventò il "fonofilm", primo esempio di pellicola sonora. Negli anni Trenta s'interessò anche di televisione, con risultati però poco significativi. Ricevette un Oscar alla carriera nel 1960.

Morì a Hollywood nel 1961.

Autore di oltre 300 brevetti, De Forest fu probabilmente l'inventore che più contribuì al passaggio dalla telegrafia senza fili di Marconi al sistema che trasmette voce e musica. Ma - a dispetto del titolo dell'autobiografia (The Father of Radio) - conquistò solo in parte la celebrità che per tutta la vita aveva inseguito, vuoi perché agì quasi sempre come un "cane sciolto", circondandosi inoltre di personaggi discutibili, vuoi perché non accompagnò il suo acume scientifico a un metodo, a un'etica del lavoro e della ricerca, lasciando spesso incompiuto ciò che aveva genialmente intuìto.

 

 

   

deforest

audion

Lee de Forest.org

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Marconi non seguì un corso di studi regolari. Trascorreva con la madre Annie e il fratello Alfonso lunghi periodi in Toscana, dove frequentò in maniera discontinua diverse scuole. All'Istituto Cavallero di Firenze, gli fu compagno per un anno - seppur in classi differenti - un ragazzino che tempo dopo divenne il suo braccio destro: Luigi Solari.

Solari nacque a Torino nel 1873. S'interessò ai fenomeni elettrici e divenne ufficiale di marina. Nel luglio 1897 assistette alle prime dimostrazioni fatte da Marconi per l'Italia, che si svolsero nel Golfo di La Spezia. In quell'occasione i due si incontrarono di nuovo e dopo pochi anni, nel 1901, si trovarono a discutere una fornitura di apparecchi radiotelegrafici per la Marina italiana, che Solari rappresentava. L'anno successivo Solari era a fianco di Marconi a bordo dell'incrociatore Carlo Alberto, compartecipe e testimone di una fortunata stagione sperimentale. Da allora in poi la collaborazione di Solari divenne sempre più importante, tanto che Marconi, quando le circostanze lo richiedevano, inviava Solari a parlare e a trattare al posto suo. La cosa va rimarcata perché, fin dagli esordi, Marconi dedicò grande cura alle relazioni e amava portarle avanti di persona. Si stabilì tra loro un canale di comunicazione privilegiato, che scavalcava anche la dirigenza della Marconi Company.

Già nel 1903 Solari rappresentò l'Italia alla prima Conferenza radiotelegrafica internazionale di Berlino. In un clima palesemente ostile a Marconi, Solari intervenne pubblicamente in sua difesa, come non mancò di fare in numerose altre occasioni. Seguì poi per conto di Marconi lo sviluppo degli impianti telegrafici in terra italiana, in particolare la grande stazione di Coltano, nei pressi di Pisa, inaugurata nel 1911. La sua opera di mediazione fu determinante anche negli accordi intercorsi tra la Marconi Company e alcuni Stati mediterranei, tra cui in particolare il Portogallo e la Spagna.

Solari ricoprì quindi, nel corso di oltre tre decenni, il ruolo di procuratore, consigliere, portavoce, emissario di Marconi, senza trascurare il continuo dialogo sulle innovazioni tecniche che certamente non trovava Solari impreparato o poco interessato.

Una delle ultime persone che videro Marconi prima della morte improvvisa per attacco cardiaco fu proprio Luigi Solari, che invece morì vent'anni più tardi, nel 1957, dopo aver svolto nuovi e importanti incarichi istituzionali e diplomatici.

Solari, nel corso degli anni, si dedicò anche a redigere diverse e articolate memorie, che infine pubblicò, divenendo il biografo di Guglielmo Marconi.

 

 

 

   

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"Luigi Solari: una vita al servizio della radiotelegrafia"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Molti scienziati, tra fine Ottocento e inizio Novecento, contestarono a Marconi la priorità della sua invenzione, ma uno solo ebbe le credenziali per sfidare seriamente l'italiano: Nikola Tesla.

Nato nel 1856 da famiglia serba in un villaggio dell'attuale Croazia (allora territorio dell'Impero austroungarico), Tesla, dopo gli studi a Graz e a Praga, lavorò come ingegnere a Budapest e a Parigi. Nel 1884 si trasferì negli Stati Uniti, dove fu assunto da Thomas Alva Edison, che però non seppe valorizzarne il talento. Tesla allora passò con George Westinghouse a cui fornì un contributo determinante nella cosiddetta "guerra delle correnti", che vide appunto imporsi il sistema a corrente alternata di Tesla.

Naturalizzato nel 1891 e divenuto poi cittadino americano nel 1897, Tesla, che intanto aveva fondato a New York un proprio laboratorio, guadagnò rapidamente la stima della comunità scientifica e la fiducia degli investitori e si dedicò alle più spericolate sperimentazioni. Particolarmente importanti furono le sue ricerche sulle correnti ad alta frequenza e ad altissima tensione, dette anche, in suo onore, "correnti di Tesla". Dopo il 1890 studiò la trasmissione di segnali a distanza e già nel 1893, due anni prima di Marconi, fu in grado di offrirne una pubblica dimostrazione all'Auditorium di St. Louis. Poco più tardi, come spesso gli accadde, abbandonò questo filone di ricerca, senza approdare a un risultato definito e commercialmente sviluppabile.

Dal 1899 al 1900 si trasferì a Colorado Springs, dove aveva trovato condizioni ideali per i suoi esperimenti. Tra i suoi mille progetti successivi, spicca l'idea di costruire un'infrastruttura per la trasmissione senza fili di informazioni e di potenza, la Wardenclyffe Tower, torre che però non fu mai terminata. Nonostante in più occasioni fosse riuscito a ottenere cospicui finanziamenti, Tesla dichiarò bancarotta nel 1916. A partire dagli anni '20, negoziò ripetutamente (ma invano) con il governo del Regno Unito per la costruzione di un sistema radar. "Raggio della morte", ricezione di segnali extraterrestri, teletrasporto e altre annunciate imprese, a metà tra fantasia e anticipazione, contribuirono, negli ultimi anni, a farlo ritenere uno scienziato-stregone, tanto affascinante quanto poco affidabile.

Tesla morì di un attacco cardiaco, in povertà e solitudine, a New York nel 1943. Nello stesso anno una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti relativa all'utilizzo di alcuni brevetti su suolo americano penalizzò la Marconi Company, fornendo una sorta di appiglio legale (assai debole e limitato) a coloro che intendevano alimentare il mito di Tesla e attribuirgli il titolo di "vero" inventore della radio.  

Benché assai popolare, Nikola Tesla non ottenne mai il Premio Nobel, anche se nel 1915 i giornali annunciarono incautamente che quell'anno sarebbe stato premiato in compagnia dell'odiato Edison. Nel 1909, quando fu premiato Marconi, Tesla si ritenne defraudato. Considerava infatti l'italiano una sorta di usurpatore. Ma aveva ragione solo parzialmente: a Tesla va riconosciuto l'indubbio merito di avere per primo mostrato come si poteva inviare un impulso elettrico a distanza, non però quello di avere trasmesso un messaggio, come invece fece Marconi con i segnali Morse. E soprattutto Tesla non diede un seguito tangibile alla sua intuizione, mentre Marconi la realizzò e la sviluppò passo dopo passo, creando appunto la telegrafia senza fili.

 

 

   

tesla

 

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Tesla Museum

Tesla Society

 

(video)
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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