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Telefonia cellulare

L'idea di utilizzare la radio per collegare veicoli o persone in movimento è antica quanto la radio stessa. Ma per molti decenni solo i militari e la marina mercantile, e più di recente le grandi compagnie di trasporto, si sono serviti della radio a questo scopo; assai più difficile era fornire al privato un servizio radiomobile a costo accessibile.

È nel 1980 che negli USA e nell'Europa settentrionale (paesi scandinavi) venne lanciata la telefonia "cellulare", basata sulla suddivisione del territorio in "cellette" simili a quelle di un alveare, ognuna delle quali dotata di una propria stazione ricetrasmittente. L'utente che telefona si collega con la "celletta" più vicina, che ritrasmette a quella di destinazione o a una centralina di commutazione a terra, e "passa" la chiamata alla celletta successiva quando l'utente si sposta al di fuori del suo raggio d'azione. In tal modo è possibile gestire insieme molte migliaia di telefonate.

Dall'Europa settentrionale la telefonia mobile si sarebbe diffusa in tutto il continente. Negli USA, dopo un inizio lento (tanto che l'AT&T, che l'aveva lanciata, abbandonò nel 1984 il mercato) ebbe uno sviluppo altrettanto intenso. Oggi il primo sistema, analogico, di telefonia cellulare (ETACS) è stato sostanzialmente soppiantato da un sistema digitale, assai più versatile, il GSM; e nuovi sistemi più potenti sono in via di sperimentazione. Il telefono cellulare, oltre ai messaggi vocali, porta messaggi scritti e consente l'invio di fax e nei modelli più avanzati forme di collegamento a Internet.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

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