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Un nuovo modello di comunicazione

La telegrafia, poi telefonia senza fili, erano state concepite inizialmente per collegare due punti distanti tra loro, possibilmente senza interferenze da terzi. Ma la comunicazione senza fili è diventata davvero la radio, per milioni di utenti in tutto il mondo quando ha permesso di raggiungere simultaneamente con uno stesso messaggio ricevitori sparsi in luoghi separati: questa, in sintesi, è la radiodiffusione circolare, in inglese broadcasting.

La diffusione circolare comporta diverse novità di rilievo nell'evoluzione dei media moderni:

  • la possibilità di raggiungere un pubblico di massa senza dovere stampare copie di uno stesso messaggio;
  • la possibilità di raggiungerlo direttamente nelle sue abitazioni;
  • l'offerta di "programmi" a disposizione del pubblico nei diversi momenti della giornata.

a. La radio non è, in assoluto, la prima forma di broadcasting, in quanto già prima dell'invenzione di Marconi erano stati realizzati esperimenti importanti di telefonia circolare. È stata però il mezzo che ha segnato la piena affermazione di questo modo di comunicare, raggiungendo platee di milioni di persone, e aprendo la strada ad un'ulteriore forma di broadcasting, la televisione.

b. La radiodiffusione fa arrivare i messaggi direttamente nelle abitazioni, senza la mediazione di apparati di distribuzione quali sono necessari generalmente ai media più tradizionali, dalla stampa al cinema. La radio e poi la televisione hanno favorito così il formarsi di un pubblico più variegato di quello tradizionale, comprendente le donne, gli adolescenti, e i bambini anche in età prescolare: è diventato uno strumento di socializzazione potente e relativamente difficile da controllare, cosa che ha prodotto un ricorrente allarme sociale, che ha per molti decenni dato legittimità al monopolio pubblico (in Europa) sui due mezzi.

c.  Il broadcasting non offre un testo, e neppure una semplice successione o un mosaico di testi, come fa il libro, ma anche il cinema o il giornale; offre una programmazione, che accompagna sistematicamente con messaggi calibrati il ritmo dell'esistenza. Il messaggio radiofonico, a differenza del libro e del film, non ha inizio né fine, è lì e continua indipendentemente dal fatto che decidiamo o meno di "sintonizzarci".

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

 

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