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Museo Marconi

 
 
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Benvenuti nell'affascinante mondo di esperimenti del giovane Marconi! Ripercorrendo quel periodo della sua vita, egli si definì un appassionato studente dilettante di elettricità che si formò attraverso lezioni private e numerose letture. Tra queste spicca quella della rivista "L'Elettricità" della quale fu assiduo lettore tra il 1891 e il 1895. Abbiamo selezionato alcuni degli argomenti che più lo appassionarono e vi invitiamo a "giocare" proprio come fece quel giovane dilettante di elettricità!

 
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'idea di utilizzare la radio per collegare veicoli o persone in movimento è antica quanto la radio stessa. Ma per molti decenni solo i militari e la marina mercantile, e più di recente le grandi compagnie di trasporto, si sono serviti della radio a questo scopo; assai più difficile era fornire al privato un servizio radiomobile a costo accessibile.

È nel 1980 che negli USA e nell'Europa settentrionale (paesi scandinavi) venne lanciata la telefonia "cellulare", basata sulla suddivisione del territorio in "cellette" simili a quelle di un alveare, ognuna delle quali dotata di una propria stazione ricetrasmittente. L'utente che telefona si collega con la "celletta" più vicina, che ritrasmette a quella di destinazione o a una centralina di commutazione a terra, e "passa" la chiamata alla celletta successiva quando l'utente si sposta al di fuori del suo raggio d'azione. In tal modo è possibile gestire insieme molte migliaia di telefonate.

Dall'Europa settentrionale la telefonia mobile si sarebbe diffusa in tutto il continente. Negli USA, dopo un inizio lento (tanto che l'AT&T, che l'aveva lanciata, abbandonò nel 1984 il mercato) ebbe uno sviluppo altrettanto intenso. Oggi il primo sistema, analogico, di telefonia cellulare (ETACS) è stato sostanzialmente soppiantato da un sistema digitale, assai più versatile, il GSM; e nuovi sistemi più potenti sono in via di sperimentazione. Il telefono cellulare, oltre ai messaggi vocali, porta messaggi scritti e consente l'invio di fax e nei modelli più avanzati forme di collegamento a Internet.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

L'idea di fare del telefono (ancora agli albori come strumento per la comunicazione tra le persone) un vero e proprio mezzo di comunicazione di massa venne sperimentata dapprima a Parigi con il Théatrophone, un servizio lanciato all'Esposizione internazionale di elettricità del 1881, cioè cinque anni dopo il brevetto di Alexander G. Bell, che permetteva agli abbonati (qualche centinaio) di ascoltare al suo apparecchio, in diretta, le opere dai maggiori teatri, le commedie, e i concerti. Nel 1885 c'era chi prevedeva che, grazie al Théatrophone, si sarebbe avuta «l'opera a tutti i piani dei palazzi», come l'acqua e il gas.

Una previsione che si sarebbe effettivamente realizzata, ma con tecnologie diverse. Il principale esperimento di telefonia circolare tentato nel mondo fu quello realizzato a Budapest nel 1893, il "Telefon Hirmondo", che arrivò a contare oltre 6.000 abbonati al suo servizio quotidiano di notizie (soprattutto) e varietà. Nel 1910 un servizio analogo, l'"Araldo Telefonico" (traduzione letterale del nome ungherese) venne lanciato a Roma, e nel 1914 aveva già superato i 1.300 abbonati.

Ci si potrebbe chiedere perché la telefonia circolare, già relativamente sviluppata, sia stata, in apparenza, così totalmente soppiantata dalla radio. Certo è che quel modello di comunicazione non è una pura curiosità storica: è riapparso successivamente (negli anni Sessanta) sotto forma di radiodiffusione, e conosce dagli anni Settanta una nuova vivacissima crescita sotto forma di televisione via cavo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

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