La pacifica rivoluzione delle radiocomunicazioni è una delle mutazioni più straordinarie all’origine della società contemporanea. Guglielmo Marconi fu l’iniziatore di quella rivoluzione e fu grande protagonista sia negli ultimi anni dell’800 - nella fase pionieristica - che in quella di sviluppo avanzato, fino alla vigilia della seconda guerra mondiale. Le tecnologie radio hanno avuto uno sviluppo graduale e complesso e molto lavoro è stato compiuto a partire dalla enunciazione della celebre teoria di Maxwell e dalla fondamentale conferma sperimentale che ne diede Hertz. Guglielmo Marconi portò le onde elettromagnetiche fuori dal laboratorio e mandò messaggi radio (composti di punti e linee) sempre più lontano. Nel corso della sua lunga carriera – di inventore e imprenditore – collaborò poi a fondamentali sviluppi nel settore delle radiocomunicazioni, primo fra tutti quello che vide la nascita della radiofonia e il successo della radiodiffusione. Nel mondo contemporaneo la presenza indispensabile della radio in tutti gli ambiti sociali e personali rappresenta una sfida per il secolo appena iniziato, nel quale le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno un ruolo fondamentale. Questo cammino ha guidato la progettazione di buona parte di questa sezione, che ha l’ambizione di tratteggiare il panorama della trasmissione dell’informazione mediante l’utilizzo delle onde elettromagnetiche, partendo dall’evoluzione di una conoscenza scientifica ormai patrimonio storico del secolo passato, fino ad arrivare ai più recenti sviluppi delle tecnologie “wireless”. La sezione propone contenuti tecnico-scientifici, suggerimenti per approfondimenti nell’ambito di una prospettiva interdisciplinare e strumenti di lavoro in lingua inglese.
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LA COMUNICAZIONE A DISTANZA Attingendo all'esperienza maturata nel settore dei servizi educativi in anni di lavoro con le scuole e mettendo a frutto le rispettive attività di ricerca, documentazione e divulgazione della cultura tecnico-scientifica, il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna e la Fondazione Guglielmo Marconi hanno portato avanti, in occasione delle iniziative legate al centenario del premio Nobel di Marconi e con il finanziamento della Regione Emilia-Romagna, la progettazione di un nuovo strumento didattico rivolto alle scuole secondarie di primo e di secondo grado (biennio). Si tratta di un kit, da fornire in dotazione alle scuole della regione che ne abbiano fatto richiesta, contenente materiali e istruzioni per l’assemblaggio di apparati sperimentali, correlato da schede didattiche, pubblicazioni e filmati. Questo strumento, dedicato alla storia delle telecomunicazioni, permette di ricostruire con 5 diverse esperienze le principali tappe che, dai primi sistemi di trasmissione di messaggi a distanza, hanno portato a invenzioni come la radio, il telefono e il computer:
Un video (>>) e alcune schede appositamente predisposte guidano passo passo l'assemblaggio dei materiali consentendo appunto di realizzare: un modello di telegrafo ottico, per simulare la trasmissione di messaggi a distanza utilizzando l’antico “codice a scacchiera” citato da Polibio; un telegrafo elettrico, per comunicare con il codice Morse; un “coherer” o “coesore” come quello utilizzato da Marconi per captare le onde elettromagnetiche e dare inizio alla comunicazione “senza fili” ossia wireless. Inoltre, con i materiali forniti, si possono ripetere in classe gli esperimenti sull’elettromagnetismo di Oersted e Faraday e cimentarsi in un gioco per capire la differenza tra analogico e digitale. Dal punto di vista metodologico, si è scelto di favorire una didattica del “fare e saper fare”, per coinvolgere i ragazzi in attività operative che stimolino i processi logici, recuperando la manualità e la capacità di lavorare in gruppo. Il kit è stato studiato in modo da poter essere impiegato in piena autonomia dalle classi, utilizzando materiali poveri e di facile reperibilità, che consentano la ripetibilità delle esperienze proposte. Con la distribuzione delle scatole alle scuole che ne hanno fatto richiesta (al momento il progetto è pensato per il territorio della regione Emilia-Romagna) nell'autunno 2010 è iniziata una prima sperimentazione del kit. I riscontri circa il suo effettivo utilizzo nelle classi forniranno preziose indicazioni per ulteriori elaborazioni tecnico-didattiche e per nuove forme di collaborazione tra gli Istituti scolastici e i Musei. info scuole: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. |
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