Nella primavera del 1897, Marconi si trovava nel canale di Bristol, per conto del Post Office britannico, allo scopo di sperimentare la sua invenzione su distanze crescenti (cinque-dieci-quindici chilometri). Da pochi mesi era stata resa pubblica la novità scientifica da lui messa a punto, ma quasi nessuno aveva un'idea anche approssimativa di come funzionasse. A uno di quegli esperimenti ottenne il permesso di assistere, su diretta raccomandazione dell'imperatore Guglielmo II, un ingegnere tedesco: Adolf Slaby. Slaby nacque a Berlino nel 1849. Professore, consulente, politico culturale, principale artefice della valorizzazione dell'ingegneria nel nuovo Reich, si occupò di radiotelegrafia per un breve periodo, dal 1897 al 1903, e tuttavia fu salutato come il "Marconi tedesco" nonché, soprattutto in patria, come il pioniere della «Funkentelegraphie» (telegrafia a scintille). Motore primo dell'avventura radiotelegrafica tedesca fu proprio l'Imperatore, che coltivava un personale interesse tecnico-scientifico e che aveva incaricato Slaby di informarsi su quella nuova tecnologia. Dopo aver assistito di persona alle dimostrazioni di Marconi, Slaby decise di avviare un programma di esperimenti alla Technische Hochschule e, avvalendosi della collaborazione del conte Georg von Arco, riuscì ad approntare un sistema analogo a quello di Marconi (ma con accorgimenti sufficienti a renderlo indipendente), a produrre poi una serie di brevetti e infine ad accordarsi con la A.E.G. per lo sfruttamento commerciale. Nel frattempo, però, un altro scienziato tedesco, Karl Ferdinand Braun, aveva realizzato un ulteriore sistema di trasmissione radiotelegrafica e si era accordato con la Siemens, così che in Germania, agli inizi del Novecento, si avevano due sistemi in concorrenza tra loro: l'A.E.G.-Slaby-Arco e il Braun-Siemens. L'armonizzazione dei due sistemi, auspicata dall'Imperatore in persona, fu infine sancita nel maggio 1903 dalla creazione di una nuova società, la Telefunken. Dopo quella data, il coinvolgimento pratico di Slaby nella radiotelegrafia fu sempre minore. Oggetto di grandi onorificenze (ma non del Premio Nobel, come forse aveva sperato) e tuttavia criticato per l'approssimazione a volte grossolana delle sue esposizioni tecniche, provato nel fisico, si spense infine nel 1913, a Berlino. Marconi, che nel discorso all'Accademia di Svezia ricorda puntualmente la presenza di Slaby a Bristol, diversi anni più tardi dichiarò il suo profondo rammarico per essere stato costretto, in quella occasione, a ospitare il professore tedesco. Questa mancanza di tatto, del tutto inusuale per Marconi (Slaby era morto da alcuni anni), tradisce forse un sentimento di esasperazione dovuto alla lunga battaglia che si svolse agli inizi del Novecento, tra la Marconi Company e le varie compagnie tedesche, per la conquista dei mercati internazionali.
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Francesco Paresce |
Marconi era l'uomo giusto al posto giusto al momento giusto. Era l'uomo giusto perché possedeva la combinazione ideale di caratteristiche personali per l'impresa: tenacia, coraggio, capacità tecnica, carisma e predisposizione alle relazioni pubbliche. |
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