«Mr. Marconi invia a Mr. Branly i suoi rispettosi saluti mediante il telegrafo senza fili attraverso la Manica: questo bel risultato è in parte dovuto ai pregevoli lavori di Mr. Branly.» Con questo telegramma, inviato da Dover il 29 marzo 1899, subito dopo aver istituito il primo collegamento radiotelegrafico tra la Francia e l'Inghilterra, il giovane Marconi rese omaggio all'illustre collega. Il contributo di Branly è brevemente illustrato da Marconi dieci anni dopo, nel discorso per il Premio Nobel, quando spiega di aver usato come rivelatore, nelle sue prime esperienze, un coesore di Branly, cui ha apportato alcune modifiche per renderlo più stabile. È curiosa l'ibridazione: il termine "coherer" si deve a Lodge, Branly ne ha sempre respinto il concetto, preferendogli "radioconducteur". Marconi, a quanto pare, assunse il termine/concetto di Lodge (ormai diffusosi) ma utilizzò l'apparecchio di Branly. Branly nacque ad Amiens nel 1844, studiò alla Sorbona e all'Ecole normale supérieure, fu insegnante di Fisica per oltre 50 anni all'Istituto Cattolico di Parigi, divenendo una celebrità scientifica soprattutto in Francia, dove a lungo lo si ritenne l'autentico inventore della telegrafia senza fili. Nel 1890 pubblicò i primi risultati dei suoi studi sull'azione a distanza delle scintille sul tubo a limatura metallica: è questa la sua scoperta, contestata ardentemente da Calzecchi Onesti, che però non aveva intuito l'importanza dell'azione a distanza. Una volta ideato il suo "radioconducteur", Branly proseguì le ricerche sulla conduttività elettrica, poco partecipando agli sviluppi della radiotelegrafia. Si considerava infatti uno sperimentatore puro e, anche se in qualche occasione fornì consulenze e collaborazioni, non fu mai seriamente attratto dalla ricerca applicata, tant'è che nel 1912, quando Marconi gli propose di diventare consigliere tecnico della sua ormai affermata Compagnia, Branly cortesemente rifiutò. Laureato anche in medicina, dal 1896 per una ventina d'anni praticò l'elettroterapia in un proprio laboratorio. S'interessò alle "scienze psichiche" e alla telemeccanica. Ricevette la Legion d'onore nel 1900 e fu eletto all'Accademia delle scienze nel 1911. Morì a Parigi nel 1940, dopo aver dedicato un'intera, lunghissima vita allo studio scientifico.
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Francesco Paresce |
Marconi era l'uomo giusto al posto giusto al momento giusto. Era l'uomo giusto perché possedeva la combinazione ideale di caratteristiche personali per l'impresa: tenacia, coraggio, capacità tecnica, carisma e predisposizione alle relazioni pubbliche. |
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