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Heinrich Rudolf Hertz

Heinrich Hertz morì a Bonn il 1° gennaio 1894, per una grave malattia, a soli 36 anni. Una luminosa carriera, già confortata da grandi riconoscimenti internazionali, s'interruppe improvvisamente. Nello stesso anno, il ventenne Guglielmo Marconi concepì il suo ardito progetto: utilizzare le onde elettromagnetiche (che allora erano dette "hertziane") per le trasmissioni telegrafiche. C'è chi vede in questa coincidenza cronologica un segno del destino, quasi un inconsapevole passaggio di testimone.

Hertz era nato ad Amburgo nel 1857. Presto rivelò una vocazione per l'attività di laboratorio che lo spinse a studiare ingegneria (a Dresda) e poi fisica (a Monaco e a Berlino). Legato all'insegnamento di Hermann von Helmholtz, fu prima assistente a Berlino, poi docente a Kiel, Karlsruhe e Bonn.

Le sue ricerche attirarono l'attenzione internazionale quando, nel biennio 1887-8, ottenne la dimostrazione sperimentale che l'energia elettrica si propaga in forma di onde con velocità finita. La teoria di Maxwell, che suscitava un certo scetticismo nell'ambiente scientifico, trovò clamorosa conferma. Alle prime ricerche altre seguirono, volte alla determinazione della velocità e delle varie modalità di propagazione delle onde. La sperimentazione da lui avviata fu quindi il punto di partenza, il primo decisivo passo nel cammino che portò all'invenzione della radiotelegrafia. Scoprì inoltre l'effetto fotoelettrico, inaugurando un ulteriore campo di indagine per la fisica moderna.

Marconi, naturalmente, non trascurò di riconoscere l'importanza di Hertz, che aveva aperto la strada a esperimenti e ricerche in più campi, tra cui appunto la telegrafia senza fili. Lo stesso esperimento che confermò definitivamente le intuizioni di Marconi, effettuato più volte a Villa Griffone nel 1895, fu realizzato - secondo quanto riferisce lo stesso Marconi nel discorso per il Premio Nobel - utilizzando come trasmettitore un oscillatore di Hertz.

Se dunque Hertz non fosse mancato prematuramente, la storia delle radiocomunicazioni sarebbe stata diversa? Come sempre, è impossibile rispondere a domande del genere. Resta il fatto che fu uno dei grandi iniziatori della scienza come la si intende oggi, e non solo per i risultati che seppe ottenere: con la sua sicura padronanza tanto delle teorie matematiche quanto delle procedure sperimentali, Hertz rappresentò infatti una sorta di prototipo, il nuovo tipo ideale di ricercatore, un modello per i fisici del XX secolo.

 

 

 

   

hertz

oscillatore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Francesco Paresceparesce francesco

Marconi era l'uomo giusto al posto giusto al momento giusto. Era l'uomo giusto perché possedeva la combinazione ideale di caratteristiche personali per l'impresa: tenacia, coraggio, capacità tecnica, carisma e predisposizione alle relazioni pubbliche.



 

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