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William Henry Preece

Trasferitosi a Londra con la madre nel febbraio 1896, con l'obiettivo di valorizzare la sua recente invenzione, Marconi fu affiancato dal cugino Henry Jameson Davis, grazie al quale poté presentarsi all'uomo che avrebbe avuto un ruolo decisivo nella prima fase della sua carriera: William Preece.

Gallese di nascita, Preece fu allievo di Michael Faraday alla Royal Institution di Londra e intraprese la carriera di ingegnere elettrico che lo portò a collaborare con il British General Post Office, di cui divenne ingegnere capo nel 1892.

Fece egli stesso studi ed esperimenti sulla telefonia e sulla radiotelegrafia, ma fu soprattutto attivo come dirigente e organizzatore scientifico, la qual cosa lo portò in più occasioni a scontrarsi con l'élite degli studiosi britannici.

Preece era nato nel 1834, quarant'anni prima di Marconi, e tuttavia fece presto a intuire che l'improvvisa comparsa a Londra di quel ragazzo poteva rappresentare una risposta alle tante e confuse aspettative a proposito di nuovi strumenti di comunicazione. Non solo prese sul serio il ragazzo, ma gli organizzò subito una dimostrazione sui tetti di Londra, dopo di che mise a disposizione la struttura del Post Office per consentirgli di sperimentare su distanze chilometriche, prima nella piana di Salisbury e più tardi nel canale di Bristol.

Memorabile fu la conferenza tenuta il 12 dicembre 1896 alla Royal Institution: in essa William Preece annunciò la nascita di un nuovo e utilissimo mezzo di comunicazione ad opera di Marconi nonché l'intenzione del Post Office di sostenere l'inventore italiano. Da quel giorno la vicenda della telegrafia senza fili si trasferì ufficialmente dal chiuso dei laboratori ai grandi spazi pubblici.

Nell'estate del 1897, mentre si riprendevano gli esperimenti e si profilava un rapporto sempre più stretto tra Marconi e il British Post Office, il cugino Jameson Davis propose di creare una società per azioni. Dopo qualche indecisione, Marconi optò per la Società (che poi divenne la Marconi Company), separandosi - per così dire - da William Preece. Ne seguì un rapido e progressivo deteriorarsi dei rapporti, che procurò a Marconi non poche difficoltà in terra d'Inghilterra, superate solo grazie alla comprovata efficacia del suo sistema radiotelegrafico.

Preece morì a settantanove anni, nel 1913, dopo aver visto il suo antico protetto meritarsi il Premio Nobel per la Fisica nel 1909.

 

 

 

     

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Francesco Paresceparesce francesco

Marconi era l'uomo giusto al posto giusto al momento giusto. Era l'uomo giusto perché possedeva la combinazione ideale di caratteristiche personali per l'impresa: tenacia, coraggio, capacità tecnica, carisma e predisposizione alle relazioni pubbliche.



 

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